
Tutto quello che devi sapere sulla EN ISO 13855 – Posizionamento dei mezzi di protezione
Introduzione
La sicurezza sul lavoro è un tema fondamentale per qualsiasi azienda che operi nel settore industriale. Tra le varie normative che regolano questo ambito, la EN ISO 13855 riveste un ruolo cruciale. Questa norma specifica i principi per la determinazione delle distanze di sicurezza per evitare che gli operatori possano essere esposti a pericoli quando usano macchinari. In questo articolo, approfondiremo i dettagli della EN ISO 13855, fornendo una guida completa per garantire che la tua azienda sia conforme e sicura.
Cos’è la EN ISO 13855?
La EN ISO 13855 è una norma internazionale che stabilisce i requisiti per la determinazione delle distanze di sicurezza per il posizionamento di dispositivi di protezione rispetto alla velocità di avvicinamento del corpo umano. Questa norma è essenziale per prevenire incidenti sul lavoro causati da macchinari e attrezzature pericolose.
Novità della EN ISO 13855 del 2023
La nuova edizione della EN ISO 13855, intitolata “Safety of machinery – Positioning of safeguards with respect to the approach of the human body”, è stata pubblicata nel 2023, sostituendo la versione del 2010. Questa norma tecnica di tipo B riguarda il posizionamento e il dimensionamento dei mezzi di protezione (safeguards) in funzione della modalità di avvicinamento del corpo umano, o di sue parti, alla zona pericolosa da salvaguardare affinché l’accesso in tale zona sia rilevato in tempo utile. L’obiettivo principale è valutare il corretto posizionamento dei mezzi di protezione, tenendo conto delle distanze di sicurezza relative ai pericoli specifici della macchina in esame.
Perché è importante la EN ISO 13855?
Implementare correttamente la EN ISO 13855 aiuta a:
- Prevenire Incidenti: Determinando le corrette distanze di sicurezza, si riduce il rischio di contatto con parti pericolose dei macchinari.
- Conformità Legale: Assicurarsi che la tua azienda rispetti le normative vigenti evita sanzioni legali e migliora la reputazione aziendale.
- Migliorare l’Efficienza Operativa: Un ambiente di lavoro sicuro è anche più produttivo, poiché si riducono i tempi di fermo macchina causati da incidenti.
Come determinare le distanze di sicurezza
La EN ISO 13855 fornisce indicazioni precise su come calcolare le distanze di sicurezza in base a diversi fattori, tra cui:
- Velocità di avvicinamento: La velocità alla quale un operatore può avvicinarsi alla zona pericolosa.
- Tempo di reazione del sistema: Il tempo necessario affinché un dispositivo di sicurezza attivi una misura protettiva.
- Tipologia del dispositivo di sicurezza: vedi sotto il paragrafo dedicato
Formula generale per il calcolo
Una delle formule principali utilizzate per calcolare la distanza di sicurezza è: S=K×T+C
dove
- S è la distanza di sicurezza.
- K è la velocità di avvicinamento (solitamente 1600 mm/s per gli arti superiori).
- T è il tempo di risposta del sistema.
- C è una costante aggiuntiva che tiene conto delle tolleranze di posizionamento.
Dispositivi di Protezione e loro Posizionamento
Barriere fotoelettriche
Le barriere fotoelettriche sono dispositivi molto comuni utilizzati per creare un’area protetta attorno a una macchina. Devono essere posizionate a una distanza tale da garantire che, in caso di attraversamento del raggio, il macchinario si arresti prima che l’operatore possa raggiungere la zona pericolosa.
Le barriere fotoelettriche utilizzano raggi infrarossi per creare una zona di sicurezza. Sono composte da un emettitore e un ricevitore che generano un campo di luce invisibile. Quando questo campo viene interrotto, il sistema attiva immediatamente un arresto della macchina.
Dettagli Tecnici e Posizionamento:
- Distanza di Sicurezza (S): Calcolata utilizzando la formula S=K×T+CS = K \times T + C, dove KK è la velocità di avvicinamento (solitamente 1600 mm/s per gli arti superiori), TT è il tempo di reazione del sistema, e CC è una costante che tiene conto delle tolleranze di posizionamento.
- Tipologia di Barriera: Le barriere possono essere di tipo 2 o 4 (secondo la EN ISO 61496), con il tipo 4 che offre un livello di sicurezza superiore grazie a una maggiore risoluzione e tempi di risposta più rapidi.
- Altezza di Installazione: Deve coprire l’altezza dell’area di rischio, assicurando che non vi siano punti di accesso non protetti.
- Angolo di Incidenza: Deve essere considerato per evitare che oggetti riflettenti possano deviare il raggio e creare zone non protette.
Tappeti sensibili di sicurezza
I tappeti sensibili di sicurezza sono un’altra soluzione per la protezione degli operatori. Quando viene rilevata una pressione sul tappeto, il sistema di sicurezza attiva un’interruzione. Anche in questo caso, la distanza di sicurezza deve essere calcolata in base alla velocità di avvicinamento e al tempo di reazione del sistema.
Dettagli Tecnici e Posizionamento:
- Zona di Copertura: Devono essere sufficientemente estesi per coprire tutte le aree di accesso alla zona pericolosa.
- Sensibilità: La pressione necessaria per attivare il tappeto deve essere tale da rilevare il peso di una persona, ma non troppo sensibile da attivarsi per piccoli oggetti o vibrazioni.
- Durata e Resistenza: Devono essere progettati per resistere a condizioni ambientali avverse e all’usura meccanica, con una resistenza alla compressione adeguata.
- Interconnessione: Devono essere collegati a un sistema di controllo di sicurezza che monitori continuamente lo stato del tappeto e attivi l’arresto in caso di guasto.
Dispositivi bimanuali
I dispositivi bimanuali richiedono l’uso simultaneo di entrambe le mani per attivare una macchina. Questo assicura che le mani dell’operatore siano lontane dalla zona pericolosa durante il funzionamento.
Dettagli Tecnici e Posizionamento:
- Distanza tra i Comandi: Deve essere sufficiente a impedire l’attivazione con una sola mano (almeno 550 mm secondo la EN 574).
- Sincronizzazione: I comandi devono essere sincronizzati per essere attivati entro un breve intervallo di tempo (generalmente 0,5 secondi).
- Resistenza Meccanica: Devono essere progettati per resistere all’uso continuo e alle sollecitazioni meccaniche.
- Interfaccia Utente: I comandi devono essere ergonomici e facilmente accessibili, riducendo l’affaticamento dell’operatore.
Dispositivi a singolo comando
Questi dispositivi permettono l’attivazione della macchina con un singolo comando, ma devono garantire che l’operatore sia in una posizione sicura durante l’azionamento.
Dettagli Tecnici e Posizionamento:
- Accessibilità: Il comando deve essere posizionato in modo che l’operatore non possa raggiungere la zona pericolosa senza disattivare il comando.
- Protezione Contro Attivazioni Accidentali: Deve essere previsto un meccanismo che impedisca attivazioni accidentali, come una copertura o un pulsante con doppio azionamento.
- Resistenza ai Fattori Ambientali: Il dispositivo deve essere protetto contro polvere, umidità e altre condizioni ambientali che potrebbero comprometterne il funzionamento.
Dispositivi di Interblocco senza blocco del riparo
Questi dispositivi impediscono l’accesso alle parti pericolose della macchina senza bloccare fisicamente il riparo. Essi monitorano lo stato del riparo e attivano un sistema di arresto se il riparo viene aperto.
Dettagli Tecnici e Posizionamento:
- Tempo di Reazione: Devono essere in grado di rilevare l’apertura del riparo e attivare l’arresto immediatamente (tipicamente entro 100 ms).
- Affidabilità del Sistema: Devono avere una valutazione di sicurezza adeguata, spesso PLd o PLe secondo la EN ISO 13849-1.
- Integrazione con il Sistema di Controllo: Devono essere integrati con il sistema di controllo della macchina in modo che qualsiasi tentativo di manomissione venga rilevato.
Bordi e Bumpers sensibili di sicurezza
Bordi e Bumpers rilevano la pressione esercitata su di essi, attivando un sistema di sicurezza per prevenire incidenti.
Dettagli Tecnici e Posizionamento:
- Posizione di Installazione: Devono essere montati sui bordi di elementi mobili della macchina dove c’è il rischio di schiacciamento o intrappolamento.
- Sensibilità: Devono essere abbastanza sensibili da rilevare una pressione leggera, garantendo al contempo che non si attivino per piccoli urti o vibrazioni non pericolose.
- Durabilità: Devono essere realizzati con materiali resistenti all’usura e adatti alle condizioni operative specifiche (temperatura, umidità, ecc.).
- Circuito di Sicurezza: Devono essere collegati a un circuito di sicurezza che monitora costantemente il loro stato e attiva un arresto in caso di guasto.
Verifiche e manutenzione
Per garantire che i dispositivi di sicurezza funzionino correttamente, è essenziale eseguire verifiche e manutenzioni periodiche. Questi controlli devono includere:
- Test di Funzionamento: Verificare che i dispositivi si attivino correttamente.
- Ispezioni Visive: Controllare l’integrità fisica dei dispositivi.
- Aggiornamenti: Assicurarsi che il sistema sia aggiornato secondo le ultime normative e tecnologie.
Utilizzo del Safetyman DT2 per la misurazione dei tempi di arresto e spazio di fermata
Per garantire una misurazione precisa dei tempi di arresto dei macchinari, il dispositivo Safetyman DT2 è estremamente utile. Questo strumento portatile e alimentato a batteria permette di effettuare misurazioni rapide e precise dei tempi di arresto su diversi tipi di macchine senza necessità di collegamenti elettrici complessi. I risultati delle misurazioni vengono automaticamente convertiti nelle distanze di sicurezza richieste secondo la EN ISO 13855 e B11.19, assicurando che le protezioni siano posizionate correttamente per garantire la massima sicurezza degli operatori
Il Safetyman DT2 è un dispositivo essenziale che trova applicazione in una vasta gamma di ambienti lavorativi dove sono operativi macchinari potenzialmente pericolosi. Questo include postazioni con:
- Presse meccaniche e idrauliche
- Macchine per la deformazione della lamiera e macchine di tranciatura, dove è critico monitorare e controllare i movimenti per garantire la sicurezza.
- Ambienti con presso piegatrici
- Ambienti con tavole rotanti
- Nastri convogliatori
- Centri di lavorazione
- Robot e Cobot
Conclusione
La EN ISO 13855 rappresenta un pilastro fondamentale nella gestione della sicurezza sul lavoro in ambito industriale. Applicare correttamente questa norma non solo protegge i lavoratori, ma assicura anche la conformità legale e il miglioramento dell’efficienza operativa. Investire nella sicurezza non è solo un obbligo legale, ma anche un dovere morale verso i propri dipendenti. Assicurati che la tua azienda rispetti la EN ISO 13855 e contribuisci a creare un ambiente di lavoro più sicuro e produttivo.
FAQ sulla EN ISO 13855
1. Chi è responsabile per l’implementazione della EN ISO 13855 in azienda? Il datore di lavoro è il principale responsabile, ma deve collaborare con responsabili della sicurezza e tecnici qualificati per assicurare una corretta applicazione.
2. Quali sono le sanzioni per la mancata conformità alla EN ISO 13855? Le sanzioni possono variare da multe amministrative a responsabilità penali in caso di incidenti gravi.
3. La EN ISO 13855 si applica solo ai macchinari nuovi? No, la norma si applica a tutti i macchinari in uso. Anche i macchinari esistenti devono essere adeguati per rispettare la normativa.
4. Come posso rimanere aggiornato sulle modifiche alla EN ISO 13855? È consigliabile iscriversi a newsletter di settore (noi consigliamo quella di GT Engineering), partecipare a corsi di aggiornamento e consultare regolarmente il sito dell’ISO per le ultime novità.