EN ISO 10218-2:2025 – Requisiti di sicurezza per l’integrazione dei robot industriali
Campo di applicazione: integrazione e celle robotizzate
La norma di tipo C EN ISO 10218-2:2025 si applica all’integrazione dei robot industriali all’interno di macchine, sistemi e celle robotizzate.
Si rivolge principalmente a system integrator, progettisti, installatori e responsabili della sicurezza, e copre tutte le fasi del ciclo di vita del sistema: progettazione, installazione, programmazione, collaudo, esercizio, manutenzione e dismissione.
La nuova edizione, pubblicata a febbraio 2025, sostituisce quella del 2011 e ne amplia notevolmente i contenuti: si passa da 80 a 234 pagine, riflettendo l’aumento di complessità e l’importanza crescente della sicurezza nell’integrazione di sistemi robotici.
Pericoli specifici delle applicazioni robotiche
La norma riconosce che, pur essendo i pericoli noti (collisioni, schiacciamento, perdita di controllo, ecc.), le fonti di rischio variano in funzione dell’applicazione. I fattori determinanti sono:
- Tipo di processo automatizzato
- Configurazione dello spazio operativo
- Grado di collaborazione uomo-robot
- Livello di automazione e programmazione
- Modalità di manutenzione e accesso
Per questo motivo, la ISO 10218-2 fornisce criteri dettagliati per l’analisi e la riduzione del rischio applicativo, in linea con il principio dell’integrazione della sicurezza.
Ridefinizione degli spazi robotici: massimo, ristretto, operativo, protetto
Una parte sostanziale della norma è dedicata alla definizione precisa delle aree operative del robot, fondamentali per progettare misure di protezione adeguate. I termini chiave sono:
- Spazio massimo: volume massimo raggiungibile da tutte le parti mobili del robot e del carico. È lo spazio “potenziale” generato dal sistema
- Spazio ristretto: area limitata (fisicamente o tramite funzioni di sicurezza) all’interno dello spazio massimo
- Spazio operativo: sottoinsieme dello spazio ristretto utilizzato dai movimenti programmati del robot
- Spazio protetto: area sorvegliata da dispositivi di protezione (es. barriere fisiche o sensori di sicurezza perimetrali)
Questa classificazione consente di impostare una progettazione coerente con i vincoli fisici e le logiche di sicurezza.
Eliminato il termine "robot collaborativo"
La norma 10218-2:2025 non fa più riferimento al concetto di “robot collaborativo” perchè ritenuto ambiguo: infatti, un robot non è “collaborativo” in sé, ma può essere impiegato in una configurazione collaborativa validata a livello di sistema.
La nuova terminologia è “Applicazione collaborativa”, un’applicazione robotica che include una o più attività collaborative tra robot e operatore.
Questa distinzione è importante anche ai fini della valutazione del rischio e dell’implementazione di funzioni di sicurezza. Il Capitolo 5.14 è dedicato alle applicazioni collaborative, con indicazioni dettagliate su analisi, progettazione e validazione.
Nuove prescrizioni: misure di riduzione del rischio
La norma sostituisce l’espressione “misure di protezione” con “misure di riduzione del rischio”, riflettendo il linguaggio adottato nella revisione della ISO 12100 (2025).
Tra le novità più significative troviamo:
- Isolamento e marcatura delle fonti di energia (punto 5.2.10). Le fonti di energia pericolosa (elettrica, pneumatica, idraulica, ecc.) devono essere:
- isolabili in modo sicuro
- chiaramente identificabili tramite marcatura durevole
- contrassegnate nei punti di comando e sezionamento
- contrassegnate nei punti di manco e sezionamento
Si applicano le prescrizioni della ISO 14118:2017 e della IEC 60204-1:2016 + A1:2021.
- Requisiti per la sicurezza informatica (punto 5.2.16): in linea con il Regolamento Macchine (UE) 2023/1230, la norma impone l’adozione di misure contro i rischi derivanti da interazioni digitali non autorizzate. Il sistema robotico deve essere progettato per impedire che:
- la connessione a dispositivi esterni comprometta la sicurezza funzionale
- accessi remoti o locali generino situazioni pericolose
In attesa dell’armonizzazione europea, si prevede riferimento alla futura norma EN 50742 – Protezione contro la corruzione.
Funzioni di sicurezza: nuovo approccio e requisiti flessibili
Il Capitolo 5.5 contiene un elenco aggiornato delle funzioni di sicurezza specifiche per le applicazioni robotiche. La norma prevede ora la possibilità, per ciascuna funzione, di:
- Definire un livello di affidabilità in base alla valutazione del rischio
- Utilizzare ISO 13849-1 o IEC 62061 come standard equivalenti
Questo approccio consente maggiore flessibilità, a condizione che la valutazione sia documentata e che le soluzioni adottate rispettino le prescrizioni generali di progettazione sicura.
Come adeguarsi alla ISO 10218-2:2025
La nuova edizione della norma impone un approccio sistemico alla sicurezza, basato su:
- Una valutazione del rischio dettagliata
- La corretta definizione degli spazi robotici
- La selezione consapevole delle funzioni di sicurezza
- L'attenzione alla cybersecurity anche in fase di progettazione
Chi integra robot industriali in sistemi complessi dovrà ripensare logiche, layout e procedure per garantire la conformità alla ISO 10218-2:2025 e, più in generale, al Regolamento Macchine che entrerà in vigore a partire dal 2027.
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